lunedì 27 dicembre 2010

Sol Invictvs


Vlfvs in Fabvla

 
21 dicembre 2010. È notte, manca poco meno di mezz’ora alla mezzanotte. Dal poggio è possibile godere dello splendido paesaggio del profondo e sconfinato bosco argentato da questa luna piena. La spessa coltre di neve ammorbidisce gli ululati lontani dei lupi. Fa freddo e tira un vento pungente, secco, cristallino. Sembra farsi ancora più buio, e con il buio aumenta il gelo. Ormai mancano pochi minuti, se non avverrà il miracolo vi sarà solo Morte.
Finalmente sono le ore ventidue e quarantatre minuti. Apparentemente non è cambiato nulla, ma non è così. Il miracolo si è compiuto. È arrivato il Solstizio di Inverno. Il Sole ha invertito la sua marcia, è risorto e da questo momento tornerà la Luce e, con essa, la Vita.
Sol Invictus, la festa del Sole Invincibile dei Romani, celebrata il 25 dicembre. E prima ancora gli antichi riti persiani che sempre nello stesso giorno ricordavano la nascita del Dio Mitra e chissà quanti ancora, risalendo indietro nei tempi lontani dei pagani, ne ritroveremmo di celebrazioni, e tutte in questo giorno. Un’analisi ben fatta può essere trovata in Zeitgeist, che consiglio a tutti di videre (liberamente su google video). Quindi hanno ragione i cattolici a sostenere che il 25 dicembre è una data importante, ma sbagliano nell’attribuirsene in esclusiva il merito. In questo giorno speciale festeggiamo il ritorno del Sole, ovvero della Luce che, da quando l’uomo ha memoria, è fonte di Vita e, dunque, di Salvezza. La simbologia religiosa è venuta dopo, molto dopo e si è radicata espropriando dalla memoria popolare gli antichi riti che oggi chiamiamo pagani per insediarvi i propri (non si capisce in cosa meno pagani dei primi).
Per questo invito tutti a rivalutare questo periodo dell’anno. So che per molti l’iconologia cristiana ha reso questa data davvero indigesta ma non è mai un bene gettare il bimbo, di origine divina o meno, con i panni sporchi. In questi giorni ha luogo un piccolo grande miracolo: la luce torna ad aumentare e, giorno dopo giorno, il sole tramonta sempre più tardi. Questo fino al Solstizio d’Estate quando avverrà il contrario.
Nei visceri della terra miliardi di organismi trasformano la materia organica morta e decomposta in materia inorganica utile ai vegetali. Difficile crederlo, ma sotto la coltre di gelo e neve, nel silenzio di questi prematuri pomeriggi bui, la Natura si sta preparando al Risveglio e alla Rinascita.
Per questo amo il Natale, dove per me la parola Natale è sì Nascita ma del Sole, quale fonte di Vita per tutti noi. Un rito millenario da riscoprire al di là del consumismo, commerciale o religioso che esso sia.

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